Assignment 5, coda: social networking

Con l’assignment 5 abbiamo esplorato Delicious cercando di dimenticare quello che sapevamo o credevamo di sapere sui social networking. Ci siamo così avvicinati a Delicious perché avevamo bisogno di un buon sistema per memorizzare i bookmarks.

Abbiamo scoperto che un servizio web del genere ha un certo numero di vantaggi e questo poteva essere già sodddisfacente ma poi ci sono state delle sorprese. Infatti cercando i propri bookmarks abbiamo finito col trovare anche quelli degli altri, poi ci siamo accorti che gli altri possono trovare i nostri e che tutti insieme stiamo realizzando una classificazione dei siti web che rischia di fare concorrenza a qualsiasi altra classificazione basata sul metodo classico di una gerarchia di concetti.

Insomma, partendo da una necessità apparentemente banale e circoscritta ci siamo trovati a riflettere sul concetto di classificazione e gestione della conoscenza e ci siamo trovati anche a giocare con un ennesimo neologismo: la folksonomia.

Evidentemente qui sotto c’è un qualcosa di potente. Ebbene, questa cosa è il social network.

Delicious non è l’unico social network, anzi, ce ne sono tanti (se seguite i link trovate una lista che comunque è incompleta …), così tanti che non mi sfiora nemmeno l’idea di provare a farne un elenco e tanto meno una classificazione!

Invece è importante rendersi conto che un social network cresce bene intorno ad un interesse specifico. Notare che ho detto “cresce” e non , che so, “si costruisce” o “si conduce” o qualcosa del genere.

Un servizio di social networking funziona se consente ai suoi membri di condividere degli interessi che possono essere generali ma anche molto specifici. Forse i social networks più interessanti sono proprio quelli che si riferiscono ad un interesse specifico: bookmarks, che poi sono siti Internet, oppure foto, libri, grafica, video, presentazioni, idee, notizie, progetti e via dicendo.

Con questo assignment vi invito ad esplorarne alcuni, chissà che non ci sia quello che fa al caso vostro! Poi, scrivete in un post su che cosa vi è successo.

Intanto vi dico quelli che uso io.

Delicious lo sapete già.

Twitter è un servizio di microblogging: si possono scrivere post al massimo di 140 caratteri. A me non piacciono i servizi di tipo generale ma twitter sì. Trovo che la sintesi possa indurre alla profondità e a volte ho assistitito o partecipato a scambi di tweets veramente interessanti. Molto utile per ricevere rapidamente notizie, lo uso più dei quotidiani per questo. Lo uso anche per fare annunci. Certo, evito quelli che dicono “vado al bar”, “sono al bar”, “bevo il caffé”, “mi lavo i capelli…” …

Facebook non mi piace ma lo uso perché mi consente di raggiungere molta gente. Con un annuncio in Facebook raggiungo una buona parte dei miei studenti. Non partecipo a gruppi, salvo rare eccezioni. Troppi, molti troppo demenziali, molti troppo politici nel senso deteriore del termine, troppo effimeri.

Anobii serve a condividere libri. Uno di quelli che preferisco, anche perché mi piace leggere e parlare con gli amici di ciò che leggo. E poi è fatto bene. Lo uso in modo continuativo.

Scribd è un delizioso servizio per offrire i propri scritti. Piano piano ci trasferirò tutto quello che mi capita di scrivere. Mi occorre tempo.

Youtube, inutile che dica cos’è. Ci metto ogni tanto qualcosa ma giusto per necessità didattiche. Lo uso molto per divertimento ma anche per trovarvi risorse didattiche, riparleremo di questo.

Dotsub forse non è proprio un social network ma è un servizio clamoroso. Consente a chiunque di sottotitolare un video qualsiasi, proprio o di altri. Me ne sono servito una volta per utilizzare un mio video anche in inglese.

Flickr serve a condividere foto. Bello. Affascinante girare fra immagini che vengono da tutto il mondo, assolutamente. Lo uso ma poco perché non trovo il tempo, pensando che un giorno lo userò tanto.

StumbelUpon è simile a Delicious ma è dotato di un meccanismo che “fa inciampare” in siti che probabilmente interessano l’utente. Sono iscritto e mi piacerebbe usarlo ma per ora non ne ho il tempo.

Slideshare serve a condividere presentazioni, quelle tipo Power Point per intendersi. Mi piace ma non lo uso perché detesto le presentazioni che non faccio quasi mai.

Deviantart è il social network degli artisti. Chiunque crei opere d’arte di qualsiasi tipo rappresentabili con immagini può partecipare. Non lo uso perché non produco nulla di significativo ma mi piacerebbe. Quando sarò grande, forse.

TakingITGlobal è un social network finalizzato alla sensibilizzazione dei giovani per problemi globali di tipo umanitario ed ecologico e alla realizzazione di progetti concreti. Mi sembra un cosa bellissima, sono iscritto ma per ora mi è mancato il tempo per esplorarlo seriamente. Anche questo lo farò da grande, quando sarò giovane appunto!

MySpace è invece molto usato come strumento promozionale da gruppi musicali di tutto il mondo. Vari miei studenti e conoscenti sono presenti su MySpace con la loro band. Voglio citare gli ultimi che ho conosciuto grazie ad un CD che un’amica mi ha regalato per il compleanno. Il CD conteneva due loro pezzi in inglese semplicemente firmati Crêpe. Ho creduto che fossero artisti d’oltreoceano e invece ho scoperto che sono sì artisti ma abitano praticamente dietro casa mia! Come vedete, le connessioni casuali, che Internet genera in gran copia, hanno luogo anche nel mondo fisico. Internet non è che un’estensione del mondo fisico, non è qualcosa di diverso. La generazione ed il popolamento di mondi estesi sono elementi fondamentali della cultura umana. Naturalmente, i miei nuovi amici, Crêpe Crêpaz e Luciano Guarino “sono” anche su MySpace.

7 pensieri riguardo “Assignment 5, coda: social networking”

  1. Può essere utile conoscere tutti questi sociale network , ed essere davvero utilizzati in molti campi della vita quotidiana, solo che , a parer mio, se ,ad esempio, personalmente mi iscrivessi a tutti quelli che sono collegabili a mie passioni o simili( e sono molti)e decidessi di seguirli attivamente(come molta gente fa), anche solo con l’intento di confrontarmi con altre persone ch la pensano come me, correrei il rischio( sempre secondo il mio modesto pensiero) di perdere troppo tempo dietro uno schermo( nonostante anche io creda che ,quest’ultimo, faccia parte a pieno titolo della vita reale e che non si possa semplicemente definire ‘vita virtuale’ in quanto è un aspetto della nostra vita ‘concreto’ come gli altri)e di non vivere a pieno questi interessi e non potrei farmi delle vere esperienze personali su essi.

  2. federica, nn penso questi strumenti siano nati per sostituire i contatti veri e propri con le persone, ma per aumentaerli facilitandogli, se poi l unico contatto diventa lo schermo del pc nn è certo colpa di facebook e compagnia bella

  3. io uso facebook, youtube ma soprattutto la mia posta elettronica perché la maggior parte delle mie conoscenze in Camerun hanno solo la posta elettronica. E secondo me è anche il modo migliore di comunicare bene perché la gli altri diventano sempre più un luogo di diffusione e di sviluppo di idee sbagliate..

  4. Siamo fuori strada. La contrapposizione vita virtuale – vita reale è un luogo comune privo di senso. È la banalità sulla bocca di tutti, in un mondo che vive di banalità. La stragrande maggioranza delle persone oggi vive sola, di fatto, malgrado affolli le città e riempia all’inverosimile i bar per gli aperitivi e le discoteche dove i contatti sono di una superficialità paurosa.

    In Facebook le conversazioni sono per la maggior parte stupide come lo sono nella maggior parte quelle scambiate nelle happy hour. Ma in ambedue i luoghi possono avere contatti umanamente significativi.

    La differenza non la fa lo strumento bensì la fa chi usa gli strumenti.

  5. Tra tutti questi io frequento solo YouTube e Facebook, perché non essendo molto pratica di computer&teconologia, questi due sono sicuramente quelli più diffusi, “commerciali” per così dire.
    Il fatto è che prima di stare sui vari social networking, preferisco fare una bella passeggiata all’aria aperta, e soprattutto sono estremamente favorevole alle interazioni dirette tra persone, quelle a voce, viso a viso, a telefono semmai, ma non di certo di fronte allo schermo di un pc.
    Dico questo non per essere polemica, ma perché penso che con tutta la nuova tecnologia si stia perdendo il valore delle cose vere, reali, delle “tradizioni”.
    Certo, sono tutti molto carini, con le varie chat, video, link, colori allegri, e ripeto che due di questi li uso anche io, ma non potranno mai sostituire il piacere di una bella chiacchierata!

  6. Condivido come ho già scritto il giudizio su facebook, solo che sembra mi si debba rassegnare… ci sono miei amici che mandano comunicazioni solo da lì e non usano mai l’account di posta elettronica, senza mettere in conto che fra quelli che vogliono raggiungere ce ne sono anche di non iscritti…:-(

  7. Dato che mi piace leggere, mi sono iscritta ad anobii…mi sembra molto interessante, è divertente vedere i commenti di persone che hanno letto i tuoi stessi libri e scoprire che a volte le emozioni suscitate sono le stesse…inoltre è un modo per “scoprire” nuovi libri da leggere, magari alcuni dei quali non mi verrebbe mai in mente di leggere pur vedendoli in libreria. Questo social network mi sembra molto vicino a questa mia esigenza di conoscere nuovi libri, bel modo per condividere le proprie opinioni…pensare che c’è chi sostiene che internet allontani dalla lettura,che si possa sostituire alle pagine cartacee e che noi giovani, invece che leggere un buon libro, passiamo ore davanti al computer…farei vedere loro anobii…se piace leggere, internet di certo non ti distoglie dal farlo. Se non piace, non è detto che si possano trovare libri interessanti con questo servizio…grazie!

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