Assignment 4: social networks

In questo assignment vi chiedo di rispondere ad un sondaggio sui social network che hanno messo a punto gli studenti del semestre precedente. I risultati andranno ad arricchire quelli raccolti nel primo semestre. Ecco il link …

Sondaggio sui social network

Avrei voluto approfondire la questione dopo il sondaggio ma il folletto asterione88 si diverte ad anticipare gli argomenti e quindi anticipo anch’io dopo avere letto i suoi 6 buoni motivi per odiare facebook ed avere rivisto altri post che avevo scritto in passato dei quali riuso qui alcuni passaggi.

A me facebook non è mai piaciuto ma non condivido del tutto il post ed i successivi commenti.

Considerazione generale

Andare contro? Sì, certo, molto meglio che andare con la corrente e soprattutto andarci senza porsi il problema.

Attenzione però al fatto che andare contro per partito preso è altrettanto conformista dell’andare con …

Più che andare con/tro serve andare a fondo. Molto più faticoso ma più utile.

Se si va solo con/tro allora il mondo si dicotomizza, con | tro. La pratica della dicotomizzazione è uno degli strumenti principali della scolarizzazione, pratica che conduce all’assenza di pensiero. I risultati di questo fenomeno sono tristemente evidenti ovunque.

Torniamo a facebook

A me facebook non piace.

Non mi piace perché è chiuso ed io amo stare all’aperto. Al chiuso ci può essere qualcuno che controlla, qualcuno che conta le persone, le azioni e tutto il resto e non va mai bene che ci sia qualcuno troppo potente, mai.

Non mi piace perché tutto è estremamente volatile, perché si deve far fronte a troppe richieste, perché richiederebbe troppo tempo valutare se l’adesione a un certo gruppo abbia senso o meno, perché si è costretti a udire anche voci che si vorrebbe non sentire, tanti e tanti contatti fugaci e superficiali, un generale traccheggiare, perché tutto finisce col ridursi a mera quantità e in questa quantità un inesorabile e dilagante annacquamento delle parole.

Ma solo in facebook? Proprio sicuri?

Povere parole, quanta fatica fanno a fare il loro mestiere oggi. Quante se ne emettono  ma poi pochissime giungono a destinazione. Dette alla coop, dette in classe, alla messa, al comizio in piazza, trasmesse in mille modi, stampate, radioemesse, televisionate, telefonate telefonate e telefonate e essemmessate, e poi lette, spesso giusto viste, sui manifesti, gli striscioni sui lampioni, i cartelloni, i cartelloni dove vanno e vengono come nello screensaver, appunto e poi sullo screensaver, sulle magliette e tutto il resto con cui ci si copre e poi e poi …

Come dire che di tutto ciò che disturba in FB il mondo è già pieno, il mondo non virtuale. Perché forse le scritte a pennarello sui sedili degli autobus o quelle spruzzate sui muri delle case son tanto diverse da quelle sulle pareti   di FB? O quella conversazione che l’altro giorno m’ha sfondato i filtri della mente mentre bevevo una birra

… perché lui se la mette così, cioè nel senso, perché deve uscire con noi, cioè, voglio dire, nel senso … lei … lui… come mi vede …  non me ne può fregar di meno … a un certo punto … non ci posso credere … veramente … allucinante … nel senso …

quella conversazione è tanto diversa da quelle che si svolgono in FB? O le parole vomitate da palinsesti televisivi demenziali, milioni, miliardi di parole emesse in ore e ore di dedizione quotidiana di fette di popolo certamente di gran lunga maggioritario, son quelle parole meglio di quelle che svolazzano in FB? Le parole tritate dal frastuono delle discoteche? Quelle condite da quintali di salatini ed ettolitri di aperitivi da folle che pienano i bar, folle a volte strabuzzanti su marciapiedi se non strade? Molto diverso tutto ciò da FB?

O le parole dotte, tecnologiche, nuove di conio, emesse in gran copia in una miriade di convegni, conferenze, congressi, eventi, manifestazioni scientifiche, quelle no, quelle saranno serie, porteranno significati importanti, cose difficili, cose da specialisti?

No, a me non sembra. Chissà … succede tuttavia che quando ti capita di udirle in quella parte di mondo che ti riguarda allora scopri che son tanto spesso ripetute, ridondanti come la schiuma di una birra versata male ma venduta al prezzo di una birra versata bene, a volte anche parole mariuole. Insomma parole stropicciate strapazzate diluite … o che son tanto diverse da quelle che inondano FB? E le parole della politica? Oh, lasciamo stare …

Certo che la vita reale è meglio di quella virtuale ma siamo sicuri che la vita reale sia sempre così magnifica? O forse esistono forme di partecipazione virtuale che hanno qualità umana superiore a tanti aspetti della vita reale?

Questo quindi è la mia tesi: nella vita reale si può comunicare in modo denso e empatico partecipando a gioie e dolori del prossimo ma si può anche vivere truffando, scompigliando, calpestando o semplicemente annacquando sentimenti preziosi; parimenti nel mondo virtuale si possono stabilire connessioni meravigliose online come si può contribuire alla universale diluizione delle parole.

Qualche considerazione sui 6 buoni motivi per odiare facebook

so più o meno come funziona sia per averlo visto usare, sia perché ne parlano un po’ tutti;

Eh no, le cose per essere conosciute devono essere vissute. Vedere fare e tanto meno avvalersi del sentito dire è insufficiente. Un classico effetto della scolarizzazione quello di parlare di cose non vissute.

1. Perché ti schedano. Per quel che mi riguarda, siamo già  controllati abbastanza anche senza iscriversi a feisbuc: …

Questo è l’argomento che condivido di più. Tuttavia il problema di essere controllati è molto più a monte di FB. Cellulari, software microsoft …  il patto col diavolo va rifiutato subito e in questo caso l’unico modo di rifiutarlo è di fare il barbone, che per inciso è una scelta onorevolissima secondo me ma non ci si può lamentare dopo avere firmato. Il diavolo si arrabbia ed ha perfettamente ragione.

2. Perché se ti iscrivi a facebook ritrovi decisamente troppi ex.

E che male c’è? Anche nella vita succede. Vivere fuggendo dal proprio passato? Non è un bel messaggio …

3. Perché tutti sanno cosa stai facendo mentre lo stai facendo. Feisbuc è l’evoluzione del pettegolezzo. Tutti sanno tutto di tutti; come nei paesini piccoli di campagna dove ognuno conosce l’albero genealogico del resto del paese. Però è su Internet. E quindi anche i tuoi amici di Cracovia sanno che se hai cancellato dagli amici la tua ragazza è perché vi siete lasciati.

Ma chi ha mai detto che uno deve scrivere in FB tutto quello che sta facendo? Uno scrive in FB ciò che vuol condividere esattamente come al bar dice ciò che vuol condividere. E in ogni caso il pettegolezzo è sempre esistito e la rete di contatti umani dei paesini di campagna è ciò che manca alla vita di città dove sono tutti vicini e tutti soli. E a me l’idea di trovare qualche amico vero a Cracovia piace assai. Attenzione, l’amicizia in FB è solo “contatto”, giusto una questione di lessico. Tuttavia ogni contatto potrebbe divenire un’amicizia vera.

4. Perché crea dipendenza …

Anche la televisione ha creato dipendenza devastando la mente di un paio di generazioni e voi, cari amici più giovani (anagraficamente), state pagando le conseguenze di questo. Anche l’automobile. Conosco innumerevoli persone che prendono l’automobile per fare cento metri con danno per la gestione del traffico, della propria salute e dell’ecosistema. Anche il cellulare. Non dipendere da uno strumento è una questione di testa.

5. Perché non puoi personalizzare un cazzo…

Ci sono innumerevoli altre forme di partecipazione dove si può personalizzare quello che si vuole. FB è orientato ad altro.

6. Perché è irrimediabilmente, incredibilmente, totalmente, iperbolicamente stupido.

No, non esistono strumenti stupidi. Esistono invece comportamenti stupidi. Il bar non è uno strumento stupido perché le persone ci sparano molte sciocchezze (cosa che comunque talvolta fa bene alla salute mentale), in un bar può nascere un movimento culturale.

Concludendo

Per quanto FB non mi stia simpatico, provando ad usarlo, ho scoperto che può servire a fare cose che non sono affatto stupide.

  1. È uno strumento di ricerca col quale, diffondendo pensieri posso stabilire un contatto umano prezioso. Ho avuto delle sorprese strepitose. Ieri grazie ad una citazione di Mark Twain ho conversato con una persona interessante.
  2. È uno strumento di ricerca col quale molto spesso uno studente  che ha bisogno di qualcosa di me mi trova al volo.
  3. È uno strumento di comunicazione (tecnica) con il quale posso diffondere notizie utili relative al mio lavoro: con un annuncio in FB sono sicuro di raggiungere moltissimi dei miei studenti.
  4. È uno strumento di aggregazione: posso scherzare con persone con le quali ho un rapporto di amicizia vero o una collaborazione importante. Un importante aspetto della socializzazione che non sostituisce affatto pericolosamente la mia vita fisica bensì la prolunga. Scherzo con una persona in FB e poi ci scherzo vis-à-vis, dov’è il problema?
  5. È uno strumento che favorisce le relazioni orizzontali in un mondo asfissiato dalle relazioni verticali di natura gerarchica. Vi sono studi sociologici che mostrano come le relazioni orizzontali siano spesso un’importante fonte di innovazione nelle aziende, altrimenti organizzate per relazioni verticali.
  6. … Perché non ci esercitiamo a scovare aspetti positivi inattesi invece di mettere in evidenza aspetti negativi ovvi … ?

38 pensieri riguardo “Assignment 4: social networks”

  1. Sinceramente non avevo mai considerato l’idea di iscrivermi su FB, perchè la giudicavo sostanzialmente un modo per sapere tutto di tutti…ho letto le considerazioni del prof. Andreas, ma in particolare mi ha colpito questo:”Perché non ci esercitiamo a scovare aspetti positivi inattesi invece di mettere in evidenza aspetti negativi ovvi”……….Mi iscriverò su FB!…Questo corso di informatica mi sta sconvolgendo la vita però, come scriveva sempre l’ormai presente fisso dei miei commenti prof. Andreas, “è bello riconoscere i propri errori e tornare sui propri passi”…anche se a volte sono i passi tracciati da qualcun’altro, aggiungo, altrimenti la condivisione e il confronto a cosa servirebbero…

  2. Non credo ke facebook ci schedi e ke iscriversi significhi farsi controllare da tutti,in quanto siamo noi stessi a decidere cosa pubblicare e quindi cosa far conoscere agli altri e siamo ancora noi a decidere chi può venire a conoscenza di ciò ke scriviamo(nei paesini avviene tutt’altro,tutti sanno tutto di tutti,ma nessuno decide cosa e chi)..

    Spesso si accettano “amicizie” e non lo si fa xkè fa piacere ma semplicemente x evitare di apparire altezzosi oppure spesso chi richiede l’amicizia è gente ke si incontra x strada e con cui non hai nessun tipo di rapporto,con cui la conversazione non va oltre il “ciao”..ke ipocrisia!

    A proposito della dipendenza sono d’accordo,ma credo ke questo accada soprattutto all’inizio,invece quando si giunge alla consapevolezza ke il famoso FB non è poi così tanto utile
    e ci si rende conto ke spesso è solo tempo perso,si comincia ad impiegare il tempo libero x fare altro..
    E’ anke vero ke è molto utile se si vogliono avere notizie di cari amici,ke o x mancanza di tempo,a causa della lontananza o per ritmi di vita differenti,ecc..non si riescono a contattare altrimenti..C’è anke gente ke tramite questi SN si conosce e poi si sposa,com’è successo ad un ragazzo ke abita nel mio stesso paese per esempio,lui 4 anni fa ha conosciuto una ragazza di Milano,mai vista prima in vita sua,si sono incontrati più volte,si sono conosciuti e quest’anno si sono felicemente sposati..
    Concludo dicendo ke come ogni cosa FB ha i suoi pro e i suoi contro e..diciamoci la verità..piace un po’ a tutti spettegolare e curiosare nella vita e nelle cose altrui e FB è un ottimo strumento x farlo!;-)

  3. Perfettamente d’accordo su tutti i punti espressi a favore di FB… Effettivamente è una strumento informatico che può essere usato in modo scomodo e negativo, tuttavia presenta una lunga serie di vantaggi a mio parere di gran lunga maggiori degli aspetti negativi.
    Prima di tutto, come dicevi nel tuo articolo, FB, come la maggior parte dei SN, è utile per mantenere contatti con persone lontane che altrimenti non sentiresti. Per esempio, grazie a FB sono riuscita ad avere ottime informazioni da studenti in erasmus in Spagna che sicuramente non avrei chiamato con il telefono visto che non li conosco nemmeno!
    Oltre a questo, quando ho bisogno di dare informazioni ad altre persone, FB è uno strumento comodissimo che mi permette di fare arrivare il mio messaggio più o meno a tutti!

  4. Sempre su FB, vorrei mettervi a parte di un episodio recente.
    C’è una mia collega che insegna in un’alula posta a breve distanza dalla mia.
    Ci siamo conosciute quest’anno, ma di vista ci conoscevamo da anni. Ogni giorno: “ciao ciao”. Francamente, benché le rispettive aule siano vicinissime, la nostra relazione non andava molto oltre il reciproco saluto giornaliero. Chissà perché. Non so.
    Fatto sta che alcuni giorni fa lei mi ha “beccato” su Fb e così abbiamo cominciato a scambiarci messaggi: brevi scambi di opinione su faccende banali e non; battute spiritose e altre amenità. La mattina seguente a scuola, il solito saluto: “ciao ciao”. Strano no?
    Io penso che questa piccolissima storia, riveli un carattere peculiare di Fb e della rete in generale. Su questi SN ( ancor più i Blog) ognuno propone un proprio sé che non coincide necessariamente con quello che gli altri colgono di noi dall’osservazione diretta. Esportiamo sui SN un’immagine di noi diversa, forse idealizzata, ma che potrebbe corrispondere meglio all’immagine interiore di ognuno. Probabilmente questo fenomeno giustifica frequentazioni che nella relazione diretta possono non instaurarsi.
    Mi domando: questo andare oltre un livello percettibile in presenza, forse scevro da possibili presunzioni e pregiudizi, non potrebbe rappresentare un nuovo dato a riprova della democraticità dei social network?

  5. Ogni giorno facciamo esperienza di come la vita reale sia double faces, spesso ambigua, mascherata, ricca di sotterfugi per arrivare chi sa dove..Questa è l’altra faccia della medaglia al vivere sinceramente e con passione ogni cosa e persona !!

    La mia considerazione è semplice, forse banale, ma ogni volta che sento parlare delle meravigliose relazioni umane che possono nascere su fb mi viene i brividi ; cioè voglio dire, se io ho nella vita reale una grande risorsa, che è l’amicizia e l’amore che posso dare e ricevere in ogni momento, è perchè SO che queste persone ci saranno sempre al mio fianco, pronte a sostenermi nel momento del bisogno e a frenarmi nell’errore, NON ci saranno perchè gli ho chiesto l’amicizia!!!!
    La mia non vuol essere una battaglia a priori contro fb, ma davvero non mi capacito di tante cose: scusate ma anche a dire ” gli ho chiesto l’amicizia, ora vediamo se me la accetta o no !! ” Cioè ragazzi è FOLLIA PURA, che cazzo vuol dire chiedere un’ amicizia ?!!?
    Credo che il ” come ” si usano le parole sia importante, il loro contesto ne influenza profondamente il senso, e proprio una delle armi più usate dalle mafie pubblicitarie, mediatiche,commerciali ecc.. è quella di storpiarle le parole, distorcerle, creare ossimori accostando termini tra loro dissonanti, questo è il caso di AMICIZIA-COMPUTER, ovviamente nella mia esperienza personale !!
    Non sono d’accordo che fb sia una risorsa così positiva come dicono, cioè la positività sta nell’essere sempre connesso col mondo, ma qual’è lo scotto da pagare?? Perdere i veri rapporti umani, disabituarmi a sorridere o ad incazzarmi con gli amici, col mio amore in luogo di uno smile ??? NO GRAZIE…

    Ho visto recentemente un mio amico contattare su fb una nostra conoscente che era appena uscita da una storia di 4 anni e mezzo con un ragazzo, ora , io tutto mi aspettavo tranne che la prima ” cosa ” da aggiornare fosse il suo profilo su fb, da ” accoppiata” è diventata in 5 secondi ” single “…Ecco com’è facile esorcizzare un dolore, una delusione o quello che è, basta informare fb e tutto è ok, passato tutto, dimenticato, l’esame di coscienza non necessita più, ora mi sento pulita, posso continuare ottusamente a fare il mostro, tanto fb lo sa che sono stata lasciata!!!!
    Probabilmente crede che ci pensi fb a superare, dimenticare, ingoiare, rielaborare, piangere e poi forse tornare a sorridere!!!
    Se questa è la normalità su fb io non ci voglio entrare, preferisco di gran lunga la mia anormalità… Ovviamente questa è la mia opinione personale, chiunque può pensare diversamente, mi piacerebbe continuare a confrontarmi, portando ulteriori esempi ” simpaticissimi ” di come fb pare sia diventato il confessore del secolo….

  6. Eccomiii…

    leggendo il post devo dire che quei buoni motivi per Odiare Facebook sono sia veri che falsi….

    riporto la mia esperienza personale…

    inizialmente appena iscritta a FB ci passavo le mie giornate a “impicciarmi” degli altri… 🙂
    poi causa impegni vari ho diminuito e devo dire che “usato con cautela” è proprio uno strumento utile per mantenersi in contatto con gli amici lontani e magari informarsi su ciò che combinano….
    ma non ci si può basare solo sul fatto che se uno non c’è mai su FB non vive!!
    svegliamoci un pò…basta di sentirsi dire “ma che hai fatto sei morta? su facebook non ci sei più”, sbaglio??

    in conclusione,deve essere usato con una giusta misura…

    tanti saluti a tutti

    Martina

  7. no un momento, io non ho scritto i 6 motivi per odiare FB, li ha scritti asterione

    io in realtà ho cercato di spiegare che FB può essere molyo utile se viene usato bene

  8. Salve…
    ho svolto il l’assignment 4 e il sondaggio riguardo i social networks e ho letto anche i buoni motivi per odiare Facebook.
    Devo dire che su alcuni punti mi sono trovata d’accordo con quello che ha scritto: per resempio, è vero che la gente ti “scheda”, ma soprattutto ti giudica per quello che non sei e spesso lo fa non conoscendoti, ma alla fine per fare tutto ciò non c’è soltanto FB.
    E’ anche vero che la privacy non è del tutto garantita, ma ormai lo è sempre di meno, basta pensare alla quotidianità…tipo i vicini che ti “spiano” e che mettono in giro chiacchiere inutili!!!

    FB non è solo il mondo dei pettegolezzi e non ha solo dei contro…oltre al fatto che tutti sanno tutto di tutti… ci sono anche dei pro ( se così si possono chiamare ) se ci pensiamo bene.
    Io porto la mia esperienza personale, grazie a FB ho riallacciato i rapporti con molti amici, conoscenti e anche parenti, che abitano lontano, e che per un motivo o per l’altro non sentivo e non vedevo più.
    Studiando anche in un’altra città, non avevo più la possibilità di vedere gli amici ogni volta che volevo e con questo mezzo invece, riusciamo a stare in contatto.

    Bè, forse questo strumento non sarà il massimo per tutti coloro che odiano i pettegolezzi e le chiacchiere banali, perchè FB spesso è anche questo, ma molti come me, lo hanno rivalutato per certi aspetti…quindi perchè non utilizzare i social networks?!

  9. ho fatto l’assignment 4 e il relativo sondaggio sui social network.. ho letto anche i sei buoni motivi per odiare facebook e devo dire che alcuni punti li condivido e altri no.
    è vero che molte volte i social network invadono la propria privacy ma è anche vero che hanno numerosi vantaggi tra cui quello di poter comunicare con gente che si conosce ma al momento si trova lontano. parlo per esperienza personale, sono venuta a studiare qui a firenze ma tutta la mia famiglia e gli amici sono distanti da me, e molte volte la soluzione per comunicare con loro GRATUITAMENTE è utilizzare tali SN!!!!! secondo me l’unico svantaggio è quello che molte volte la tua personalità viene strumentalizzata e usata da altre persone visto che la privacy non è del tutto garantita!!!resto comunque del parere che qualsiasi cosa ha i suoi lati negativi e altri positivi..quindi perchè screditare così tanto i social network?????????

    Stella

  10. Leggendo il post di asterione88 sono rimasta sconvolta da quante cose che condivido perfettamente ha scritto. Purtroppo la penso come lui, almeno sui primi 4 punti. Per il resto, della personalizzazione non mi interessa e che sia stupido..beh, questo davvero dipende da come lo gestisci e da che razza di amici hai o hai avuto.

    Non ho FB e fino a qualche tempo fa (ma alla fine anche tutt’ora) dico “non lo farò mai”, dopo averlo visto spesso e aver abusato di giochini, di book fotografici, di commenti e bacheche varie dall’account di un’amica, un amico e di mio fratello.
    Già la prima volta che lo aprii suscitò la mia antipatia perchè beccai una foto del mio ex immerso in un bacio appassionato con una mostruosa ragazza. L’assurdità è che (GRAZIE A FB) io so tutto di lei e se fossi stata un’altra persona, di quelle malate di mente, avrei avuto la possibilità di andarla a beccare o di fare quelle cose molto da oca e da film. Ecco, per fortuna sono un’altra, ma per dire quanto FB non possa farti stare tranquilla…
    I miei problemi principali sono appunto la totale assenza di privacy, quelle molteplici foto (che chi mi conosce sa quanto odio) di me che sono già presenti ora, figuriamoci se mi faccio un account. Mi dà fastidio che tutti sappiano tutto di me solo per curiosità o perchè di pomeriggio non hanno nulla da fare.
    Da questo punto di vista, sono portato sempre a vederlo come il “mondo dei pettegolezzi”. Mi ricorda troppo quella mentalità del sapere tutto di tutti, quell’odiosa e opprimente mentalità del mio paese da cui sono praticamente fuggita. Chi non ci è vissuto, forse la va cercando, chissà! FB testimonia che “ogni mondo è paese” ed è questo che non voglio!
    Ok, possiamo avere qualcosa in comune con tutti e intrattenere sagaci conversazioni, ma voglio scoprirlo dal vivo! Continuo a preferire la vita reale, anche un bar, un pub (una discoteca no!), una festa, ma il dialogo vivo, non così. Soprattutto quando poi hai questi dialoghi appassionati, che sei convinta di aver trovato la tua anima gemella, che lui è come te…..e poi? Non ti saluta neanche, se vi incontrate… o alla meglio parlate, ma non avete argomenti… e perchè il giorno prima li avevate??

    Andiamo però a cosa mi tenta di FB prima che crepi sotto le accuse, questo poverino. Essenzialmente 2 cose: 1)Immagino quante persone potrei re-incontrare in FB. Mi hanno detto che ci sono dei ragazzi che ho conosciuto in America e che non sento da 2 anni: perchè no, si potrebbe organizzare una rimpatriata.
    2)Appunto l’organizzare qualcosa: le riunioni o le conferenze (e sperare dunque di aumentare le presenze degli spettatori); aiuti per i terremotati o per problematiche imminenti o per pratiche di sensibilizzazione, dove è necessario raggiungere il maggior numero di persone.

    Importante poi è come vengono usati questi SN, perchè se usati bene diventano strumenti importanti. D’accordissimo. Ma è come il discorso dell’andare piano in macchina. Se gli altri guidano male o corrono, l’incidente lo fai lo stesso.
    Qui è meno grave, ma comunque non dipende solo a come lo usi tu credo.
    Insomma, come ogni cosa, ha i suoi pro e i suoi contro, le utilità e le degenerazioni. Non mi attira molto, sono molte più le degenerazioni secondo me, ma sono punti di vista.
    Ho solo due motivi per iscrivermi a faccialibro, 10 per non farlo. Sono tentata, per curiosità potrei farlo (per poi cancellarmi), ma onde evitare sforzi inutili per qualcosa che dovrebbe essere un piacere…perchè non me ne consigliate un altro?? Per forza bisogna iscriversi a questo “perchè ce l’hanno tutti e se no sei asociale”?? Io credo di no.

  11. Come mi disse Frank, un mio amico che non ha senso chiamare Francesco: “Facebook non serve a niente! Quella del mantenere i contatti è una scusa. Se non senti una persona da molto tempo…ci sarà un motivo!?!?”.

    Forse non aveva tutti torti. Ma riflettevo. Se la gente passa tanto tempo su Facebook (tanto che in Biblioteca hanno pensato bene di bloccare questo sito satanico insieme a Youtube, coacervo di satanisti e pedofili che potrebbero ledere l’integrità mentale dei poveri studenti dell’Ateneo) un motivo ci sarà!

    La ragione, a mio avviso, è che FB sta sostituendo le piazze, i circoli, o i bar. Sta diventando sempre più IL luogo d’incontri, centro di scambi d’opinione e di pettegolezzo (quest’ultimo nient’affatto immorale se lo si considera da un punto di vista antropologico).

    Piazza virtuale, però, in cui si accendono contatti effimeri e profondi, discreti e indiscreti, importanti o futili. Proprio come in una piazza. Io sono d’accordo con lei prof. riguardo alle opportunità di scambi di Facebook, ma lo trovo comunque una deriva, un luogo di alienazione. I contatti, le connessioni devono mantenere la loro corporeità.

    ps
    A proposito della BIblioteca Biomedica: qualcuno di voi ha notato che quei computer sono assolutamente inutili? Non si può caricare nessun programma, neanche quelli di interesse scolastico!! Neanche word o quick time, mi spiegate a che diavolo servono?? A controllare la posta?

  12. A me, face book mi serve soltanto per communicare e strare in contatto con i familiari e anche per avere qualche informazione del tipo programmi delle feste……E a questo fine trovo che fa bene il suo lavoro.Per il resto, non me ne frega nulla!!
    Donald

  13. Forse se ognuno pensasse un po’ di più per sè, anzichè cercare di convincere gli altri delle proprie idee, sarebbe tutto un po’ più logico…Fb compreso.

  14. Le cose vive (FB o qualsiasi altra rete) sono cose composte da una moltitudine di cosine vive (gli umani) a loro volta composte da moltitudini di cosettine vive (cellule) a loro volta costituite da moltitudini di altre cosettine (organelli ex microorganismi) e reti di cicli biochimici intrecciate le une con le altre …

    Poi, più precisamente, le cose vive non sono poi in realtà *cose* bensì *processi* nei quali un insieme di forme in relazione funzionale fra loro mantiene una certa stabilità grazie ad un flusso entrante di materia ed energia ed un altro flusso uscente di materia ed energia.

    La scolarizzazione è diventata un fenomeno di massa istituzionalizzato nel diciannovesimo secolo. Prima era un fenomeno occasionale ma sempre legato con una qualche forma di gestione del potere.

    Gli uomini, per apprendere non hanno mai avuto bisogno di scuola. In quanto esseri viventi, sono sistemi adattivi, cioè fatti per rispondere a mutamenti del contesto, entro certi limiti.

    Gli esseri viventi sono *macchine cognitive*. La mente umana è solo un’espressione finale sommamente sofisticata di questo tipo di macchina cognitiva.

    La mente umana è fatta per apprendere. La scolarizzazione e l’istruzione la “specializzano” rendendolo più efficiente in un contesto ristretto ma riducendone la plasticità. La scolarizzazione riduce l’intelligenza.

  15. @iamarf: chiedo scusa se prima ho postato senza aver aspettato a sufficienza. (scusa a tutti, non solo a andreas)

    detto questo ho un dubbio a riguardo del “gran male scolarizzazione”:
    se anche FB non fosse uno strumento bensì una “cosa viva”, siamo sicuri che scambiarlo per strumento e il comportarsi come “macchinette dicotomizzanti” (?!!), siano in realtà conseguenze in primo luogo della questa?
    Per carità anche secondo me vi è implicata, però non so se + che l’origine del male sia piuttosto a sua volta una conseguenza.
    Prima della scuola non c’erano esattamente gli stessi problemi che tu attribuisci ad essa?
    ho capito che prima chi viveva nei e dei campi (ossia tutti o quasi) viveva a stretto contatto con cose “vive” e sapeva perciò distinguerle da ciò che è “morto”, o potremmo anche dire da ciò che è “strumento”… e probabilmente è vero anche che se i problemi di cui stiamo parlando ci fossero stati già in epoca prescolare, la”scolarizzazione” li avrebbe comunque peggiorati molto… tuttavia, appunto, siamo sicuri che sia proprio la “scolarizzazione” il problema e non una delle sue conseguenze?

    forse, alla base, il problema sta nel vedere le cose, diciamo, “alla occidentale”, ossia in maniera dicotomizzante, che vede cioè separazione fra “soggetto e oggetto”, fra me e la cosa che esamino, fra gli utenti che usano FB e FB stesso… in questa maniera è naturale parlare di FB come strumento; la maniera, diciamola così, alla “orientale” invece va oltre ‘sta dicotomia e guarda all’insieme, e più che singole entità separate vede un’insieme di connessioni, mi viene da pensare a “cose vive”, con le loro imprevedibilità e tutto.
    In realtà forse anche in oriente hanno difficoltà a percepire un social network come cosa viva… forse si tratta semplicemente di una cosa nuova e la gente la deve ancora comprendere a fondo… non lo so.

    Comunque se devo spezza’ una lancia a mio favore anch’io nel precedente post mi riferivo in qualche maniera a “strumento+persone=cosa viva”, per questo dicevo che FB “di per sé” (intendendo con questo il programma che c’è alla base) è uno strumento e quindi né buono né cattivo e diventa “buono o cattivo” quando le persone lo usano “bene o male”,… ed è da questa interazione che si sviluppa la “cosa viva”… non credo infatti che i programmi costruiti fino ad ora siano in grado di usarsi da soli, non penso che siano vivi in quel senso lì, almeno per ora.

    oppure FB è “cosa viva” a sé stante senza necessità delle persone?
    cioè il programma “FB” che è stato sviluppato, prima ancora di essere usato, quello che io chiamavo strumento, era di per sé vivo?
    è un argomento affascinante perché ci fa interrogare sul significato di “cosa viva”.
    forse non ho ancora capito il significato di “cosa viva”, in tal caso può darsi che non sia colpa per forza della suola, magari sono semplicemente stupido io! 🙂

    P.S. una cosa però forse la sto capendo: se considero FB “vivo” lo userò con molto più rispetto e con un’altra qualità rispetto a se lo uso come mero mezzo per tenermi in contatto le persone… è questo il concetto?

  16. Bè è vero che su FB si posono mettere foto di chiunque come parlarne di chiunque o sparlarne, ma questo in fondo è quello che può succededere pure al di fuori d’esso. Sta alla testa delle persone capire cosa è lecito, cosa dovrebbe rimanere in un ambito ristretto ed essere corretti. Chi si mette in gioco non dovrebbe aver nulla da nascondere altrimenti credo che tutto possa apparire come una violazione della privacy. Penso che uno debba discernere prima cosa vuole condividere e mostrare di sè.
    Io non ho un account su FB e lo ho molto osteggiato in passato, mi è già capitato di discuterne con amici su che valore possa avere, se sia uno come tanti fenomeni di massa o moda del momento, se abbiaun valore di per sè. Credo che il mio errore sia stato in passato di volergli etichettare un valore generale come per tutti quelli che lo utilizzano di conseguenza, ma non si può dire bene o male così. Per ogni persona ha un valore proprio, dipende da come lo vive, lo intende ed usa in tutto il suo più amlio contesto personale. Spesso mi è sembrato un tessuto per come si è sviluppato fatto solo per intrattenere e non andare tanto più in là (certo poter scherzare con gli amici è anche utile e fisiologico cmq). Mi contraddice qualche raro caso però dove si tenta di fare informazione a partire da un account e raggiungere obbiettivi concreti, alla fine ognuno può perseguire i suoi così L’importante è trovare le persone giuste per noi e per i nostri scopi. Ancora non so se farò un account su FB, ma molte mie idee sui social network le ho cambiate, e non credo che il problema sia proprio FB in particolare. Se non ci va a genio questo perchè non cercarne un’altro meglio?!

  17. Io sinceramente non sono affatto contraria a FB…come anche il prof ha detto, c’è molta più privacy su fb che in altri momenti della nostra vita quotidiana! Inoltre credo che sia un ottimo strumento per mantenere i contatti con persone lontane: condivido, infatti, quello che dice Maria Grazia, perchè anche io ho lasciato la mia città e trovo che fb sia un mezzo utilissimo per continuare a sentirmi vicina agli amici. Forse però questo è un aspetto che solo noi “emigrati” possiamo capire…ma fb può essere utile anche solo per comunicare rapidamente con il tuo vicino di casa!
    Come in tutte le cose, però, c’è chi lo usa in modo poco intelligente…ma questo succede anche con il cellulare, la macchina, la tv…insomma, tutto dipende dal bbuon senso dell’utente!
    Infine, per favore, non ditemi che fb genera dipendenza! Se una persona non sa dire basta, se non ha misura, allora vuol dire che ha perso il controllo di ciò che fa…e non è certo un buon segno!

  18. Il web sta diventando il più grande luogo di convergenza degli esseri umani e le tecnologie sociali consentono alle persone di raggiungere informazioni, conoscenza e altre persone che non sarebbero state in grado di trovare offline.
    Il web sta diventando un mezzo che connette coloro che vogliono imparare e coloro che sono disposti a condividere e lo sta facendo proprio utilizzando come luoghi di apprendimento informale, terzi luoghi, tecnologicamente connessi, disordinati, decentralizzati e non strutturati quali possono essere vari software sociali come i blog o i wiki e social network come facebook, ning, twitter.

    Un software sociale è dunque l’hub centrale per la conversazione, il dare significato, l’apprendimento e la creazione di conoscenza, è il medium che il cittadino digitale utilizza per fare cose. Rispetto a questa riflessione ritengo che si possa trovare conoscenza nel social network.

    Relativamente alla questione della profilatura, il problema è complesso, in effetti lo scopo principali dei social network è quello di diffondere la propria presenza attraverso una rete digitale in modo che gli altri possano incontrare i propri interessi e risorse. Di conseguenza disegnare il proprio profilo fa si che avvenga il contatto.

    Inoltre esserti loggato e quindi poter essere tracciato, rispondere a domande tipo: cosa sto facendo, qual è la mia prossima azione, dove mi trovo permettono la connessione tempo, spazio e interessi in modo tale da favorire la serendipity, cioè lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra.

    Problema direttamente connesso con la profilatura, soprattutto in social network come Facebook, è quello della privacy, diversi problemi sono sorti riguardo l’uso di Facebook come un mezzo di controllo e come una miniera di dati, oltre al profilo immesso dall’utente, il network opera una tracciabilità dell’indirizzo IP e le informazioni vengono registrate ad ogni accesso.

    Concludo con una citazione che mi ha fatto molto riflettere, tratta da una intervista della rivista Second Life Magazine a Zygmunt Bauman, il sociologo della conoscenza parla di Second Life ma può essere tranquillamente riferita al social network in generale: “ Second Life è un perfetto simbolo di come oggi si possano spremere diverse vite in una sola, e di come si viva una vita che sempre ricomincia attraverso la costruzione di seconde possibilità. Se pensiamo alla precarietà delle attuali generazioni, assistiamo a una vita spremuta che non coincide o non si manifesta esclusivamente su internet o in S.L. ma, soprattutto nella realtà delle condizioni umane attuali. L’instabilità è peculiare del nostro tempo e l’individualismo è la sua ideologia. Tocca allora ai singoli decidere a quale dei molti fluttuanti e seducenti fini a portata di mano dare priorità.”
    Pierluigi Tavella

  19. FB…
    io FB lo conosco poco o perlomeno mi sono iscritto da poco, dopo sollecitazione dell’esame del Prof. Biondi…
    all’inizio mi veniva d’istinto di andare più volte a controllare se c’erano comunicazioni, nuovi dei vecchi amici… poi un po’ mi ha stancato e le frequenze si sono ridotte

    … con FB ho scoperto che 270 ex alunni della scuola media dove insegno, una delle scuole con maggiori problemi sociali, dove è forte il processo di inserimento di alunni provenienti da altri paesi (quasi il 40%), dove le situazioni di povertà ancora oggi si fanno sentire … eccome. hanno aperto il loro gruppo “quelli che hanno fatto le Marconi”. tutti o molti ex monelli, molto monelli… ora grandi e ancora affezionati alla loro scuola media
    con FB i miei attuali alunni mi chiedono notizie sulla lezione del giorno prima, del programma sulle mappe, quello per fare i video… (fantastico)
    con FB si divertono a provare la mia tenuta.. della serie: Prof fai il test di grammatica; prof fai il test di logica; prof fai il test di inglese…
    con FB ho incontrato i genitori degli alunni… quando possiamo venire a scuola per quella situazione…?
    una mia ex alunna che si ricordava delle ore di lezione di IRC…
    con FB c’è orizzontalità provate ad immaginare quanti “punti” ho guadagnato come vice preside che è su Facebook
    insomma
    partiamo dall’individuare il bello e il buono di queste forme di socializzazione e chi non vuole far sapere troppo di se… non scriva troppo

    di FB non mi piace la vetrina, il mettersi in mostra (ma è possibile evitare questo rischio??)
    ho scritto troppo
    ciao ciao
    es

  20. No, io ne faccio una questione di principio. Come tutte le cose ha aspetti positivi, senz’altro, però per quanto mi riguarda FB ha su di me una attrattiva minima… Sono ancora troppo cocciuto (o scolarizzato) per farmi un account! Piuttosto potrei farlo su altri social network tipo Lastfm, dove il social networking ha uno scopo, è indirizzato a qualcosa (parlare di musica e trovare persone con gusti musicali affini ai tuoi), ma ho ferma intenzione di tenermi fuori da FB, Badoo, Netlog e compagnia bella; almeno per ora.

    Poi, oh, magari cambio idea – cambiare idea costruisce le persone in fondo.

  21. Però credo sia il caso di non trattare FB come un social network qualsiasi. Io negli altri mi ci trovo bene. In Italia è scoppiato il caso quando è apparsa la versione italiana e si sono riversati tutti lì come un assalto alla diligenza.
    E’ utile per pubblicizzare i propri contenuti (scritti altrove), per tenere sott’occhio le novità di un numero elevato di contatti e scoprire quando gli studenti ti dicono pallonate (che è la parte più divertente).
    Probabilmente la situazione può migliorare cominciando a scrivere in inglese 🙂 Infatti sono proprio i miei contatti d’oltreoceano (ancora pochi al momento ma io sono un diesel da questo punto di vista 🙂 ) la cosa migliore che ho trovato lì.

  22. Anch’io come M. Grazia temo di aver subito gli effetti negativi della scolarizzazione, ho bisogno di disintossicarmi? Vediamo….
    Mi sono iscritta a Facebook su richiesta di un’amica(collega IUL) e noi studenti abbiamo anche formato un gruppo. Fin dal primo momento ho avuto la sensazione di trovarmi dentro la vetrina di un grande negozio, dove puoi vedere tante cose, ma anche tu hai 100 occhi addosso! E la sensazione non era piacevole. Pensavo di cancellarmi e invece:
    – sono stata contattata da alcuni amici e parenti siciliani (io adesso vivo a Biella) e la cosa mi ha fatto molto piacere.
    – ho aderito a gruppi che si occupano di didattica e tecnologie, acquisendo contenuti utili al mio lavoro e allo studio.
    – ho avuto la possibilità di trovare in linea alcuni prof o tutor con cui avevo urgente bisogno di parlare.
    Insomma, ogni strumento o ambiente può essere utile oppure no, dipende da come lo gestisco, non sono mai andata dietro le mode, per cui sono ancora su FB perchè ci sono alcuni aspetti positivi, altri un pò meno , ma ciò fa parte della realtà della vita. Secondo me FB è lo specchio dei tempi, mi spiego:
    il pettegolezzo e le dicerie sono l’espressione del bisogno vitale di comunicare che caratterizza noi esseri umani. I termini in francese commérage, in spagnolo comadreo e in inglese gossip rimandano tutti alla figura della madrina, cioè alle chiacchere fra comari riunite a casa di una donna che sta per avere un bambino.
    Il pettegolezzo quindi può avere funzioni negative, perchè può manovrare le relazioni in base a credenze non verificabili, ma ce lo dobbiamo tenere perchè è parte integrante del nostro modo di comunicare.
    La descolarizzazione è un processo lungo e faticoso, ma io non mollo e forse anche FB mi può essere utile!

  23. Non sono un nativa digitale. Forse per questo riesco a provare tanto stupore, tanta meraviglia. E’ un tipo di relazione nuova quella che si instaura attraverso un social network come FB.
    Voi ragazzi state interloquendo con me che potrei essere vostra mamma con lo stesso registro che usereste con un vostro coetaneo e viceversa. In altre situazioni in cui si dovrebbe essere “one down”, viene meno quel timore reverenziale che potrebbe modificare la qualità dell’interazione. L’unico criterio unificatore è l’interesse comune, l’affinità che possono attivare importanti meccanismi di collaborazione oltre che di conoscenza. Ovviamente queste non sono prerogative di FB, ma di tutto il web 2.0. Malgrado i possibili inconvenienti, insomma, non posso fare a meno di apprezzare e di provare curiosità per le relazioni on line non stop e per gli effetti inconsueti che essi determinano nella nostre vite.

  24. Io mi tiro fuori… Non sono un animale sociale come te arf 🙂 Ti invidio (si fa per dire) perché sguazzi ovunque bene a differenza mia che forse sono più… snob? Non so. Forse non nel senso classico ma preferisco le nicchie. Io amo le situazioni più raccolte, gli scambi ragionati e degustati, la conoscenza più approfondita…
    Ovviamente lo so che anche a te queste cose le ami anche tu ma sei più versatile 🙂 E forse ho bisogno di molta più descolarizzazione rispetto a te… 😀

  25. Anche io mi trovo d’accordo con una visione aperta e ”ottimistica” dei social networks e di ciò che offrono… Già prima di conoscere FB bazzicavo in altri che, nonostante alcuni inesorabili difetti, avevano notevoli pregi, proprio quelli già elencati nei commenti precedenti…
    è vero, non tutto è perfetto (cosa lo è davvero? noi stessi non lo siamo…) ma, come in qualsiasi situazione e in qualsiasi ambiente, sia esso reale o virtuale ( e credo che ormai questa distinzione sia quasi divenuta insensata…), ciò che conta è cosa fai e come lo fai…l’ambiente, che sia una stanza o una pagina web, diverrà parte di te solo se tu diverrai parte di esso…altrimenti resteranno estranei l’uno all’altro e niente nè nascerà…

  26. Molti danni fa la scuola … quando soffoca e quando trasforma in macchinette dicotomizzanti …

    Riassumo:

    non amo FB ma ho trovato che può essere straordinariamente ricco, rileggete per piacere i vantaggi che ho elencato, alcuni sono di grandissimo valore

    conoscere e avere competenze sono due cose diverse

    si possono avere competenze sul funzionamento di una macchina ma non su una cosa viva

    i network SONO UNA COSA VIVA

    non si possono scambiare gli strumenti per cose vive

    le cose vive danno sorprese

    conoscerle vuol dire starci dentro e aspettare che succedano delle cose

    aspettare aspettare aspettare

    e pensare

    e aspettare

    osservare

    PS: aspettare a scrivere, a volte, anche

  27. Ecco, ecco, ci sono anch’io (che vergogna, viene citato il mio post e rispondo per ultimo…..)!

    Mi preme in particolare replicare su un punto (per replicare sugli altri dovrei scrivere un post – e di quelli di più di 200 parole): il parlare di una cosa senza conoscerla.

    Il principio di cui Lei parla è giusto – una delle mie (poche) citazioni preferite di sempre è “chi non è qualificato per giudicare dovrebbe astenersi da ogni commento” (G.T. Meaden) – però, è vero che io un account su FB non ce l’ho, ma quando dico che l’ho visto usare non intendo dire che ho visto una volta di sfuggita uno che metteva e-mail e password; intendo dire che l’ho visto usare TANTE VOLTE; diverse volte mi sono fatto fare un tour guidato; un paio di volte l’ho pure usato io stesso, anche se non sul lungo periodo (la più recente è stata la settimana scorsa, quando per scherzo ho iscritto una mia amica [mentre lei non guardava] a dei gruppi sconcissimi); ne ho sentito molto parlare (saprei citare molti gruppi su FB), etc.

    In generale, conosco (abbastanza da poterne parlare) come funziona il sito, e se qualcuno mi mettesse davanti una pagina di FB, saprei orientarmi senza problemi.

    Insomma: non ho un profilo su FB, ma so di quel che sto parlando, altrimenti non ne parlerei, perché ho ben presente che non ha senso parlare di qualcosa senza cognizione di causa – questo però non significa che servano competenze estremamente avanzate per parlare di un argomento, altrimenti credo che ben poche persone potrebbero parlare di più di una manciata di argomenti…

    Detto questo, concordo con lei nel ritenerlo uno strumento, ma penso che sia sopravvalutatissimo, quasi sempre mal utilizzato, nonché spessissimo superfluo!

  28. Dopo tutto quello che è stato detto è difficile aggiungere qualcosa di nuovo, ma volevo sostenere una considerazione per me molto importante: mantenere i contatti! E’ vero, ogni tanto compare qualcuno che avevi dimenticato, volontariamente o no, che ti chiede ” come va?” pensando contemporaneamente “scambio 2 parole finchè non carica questo file, poi vado”.
    Personalmente, avendo cambiato 2 volte città in pochi anni, trovo che la possibilità di contattare rapidamente persone che altrimenti sarebbero difficilmente reperibili, non sia affatto male. Inoltre poter scambiare materiale (foto, video e chi più ne ha, più ne metta) in tempo reale è piacevole…
    Credo anche che quelle persone che ti guardano come se avessi la pelle verde o due antenne che ti sbucano tra i capelli, solo perchè hai detto “io non ho FB”, dovrebbero ridimensionare la considerazione che ha di questo “fenomeno”…
    In conclusione, sfruttiamo le opportunità che la tecnologia ci offre, ma dovremmo ricordare sempre che fino ad ora siamo sopravvissuti senza…

  29. a proposito di FB, e’ vero che tutto quello che ci metti diventa proprieta’ privata di FB?
    siano foto storie num. di tel corna ecc.
    e’ vero questo?

    detto cio’ anch’io non mi muovo bene nella “bella merda” ( 😀 )bianca e blu descritta da asterione ( http://melencoliaestatica.wordpress.com/2009/03/20/odiare-facebook/#comment-173 ): ho bisogno di personalizzare senno’, come maria grazia, mi sento soffocare.

    e’ vero d’altra parte che lo uso di tanto in tanto, semplicemente perche’ c’e’ un fottio di gente, ed e’ facile stabilire connessioni. poi dipende da te la loro qualita’. e’ anche vero che se tutto quello che ci scrivi diventa proprieta’ privata di qualcun’altro, la voglia di scriverci cose serie ti passa, perlomeno a me mi passa.
    ma e’ vero o no ‘sto fatto?!!

    in generale comunque, salvo importanti considerazioni quali quella sulla proprieta’ privata e sullo “schedamento” citato nel punto 1 che cmq fanno un po’ pensare, FB e’ uno strumento e come tale l’essere “buono o cattivo” o stupido dipende da chi lo usa

    baciotti xox ’83 csbsFB! kisskiss nena

  30. FB resenta sicuramente aspetti destinati a suscitare delle criticità che poi sono quelle espresse nei “6 buoni motivi…”
    ma è altrettanto vero che questo SN, e più propriamente il suo incredibile succeso, scaturiscono dalla risposta a un bisogno che forse non trova appagamento altrove. Qual è questo bisogno? Ipotizziamo che sia la necessità di recuperare/creare forme di relazione che nella realtà dei contatti diretti cominciano a diradarsi o a diventare difficoltose.
    Al di là di questo, a mio parere, si tratta di andare incontro al nuovo, avendo la possibilità di adoperare uno strumento prima inesistente, che possa piacere o meno. E’ sempre un medium un po’ reticolare fatto di persone che si esprimono e si connettono. Diverso comunque dai media gerarchici dove c’è uno che eroga e l’altro che fruisce di quei contenuti. Qui i fruitori e i produttori sono dalla stessa parte, formando una grande platea ATTIVA e PALPITANTE. Questo tipo PARTECIPAZIONE può diventare molto gratificante benchè l’amicizia su FB sia di una tipologia assai diversa da quella vera e propria, ma riesce quantomeno ad alludere ad essa.
    Probabilmente FB è solo uno dei passaggi nell’evoluzione che l’ecosistema dell’informazione sta subendo col web 2.0, quindi aspettiamoci altre sorprese.

  31. Caro Andreas,
    condivido pienamente la tua avversione verso FB,
    anche io lo possiedo fatto perchè amici pressavano e perchè mi avevano detto di un giochino carino uno dei tanti online.

    Tuttavia è soltanto una forma di controllo della massa. Più che favorire le connessioni sociali vere e proprie favorisce un continuo pettegolezzo e una violazione della privacy. E’ vero che nessuno è tenuto a condividere niente ma è anche vero che gli altri possono condividere cose che magari avresti preferito tenere nascosto: che sia una foto o uno scritto….

    Senza contare lo spam, si facebook è spam. Continuo insulso spam, non mi interessa sapere chi si è grattato la testa o chi saltava la corda perchè non sapeva che fare il pomeriggio. Se fai la cacchiata di invitare qualcuno e ti diventa automatico farlo ti si intasa il cervello il computer il client e alla fine prendi e cancelli l’account.

    Potrebbe essere interessante… ma alla fine è quasi peggio di un MeeTic per fare conoscenze e uscire… il gusto di scoprire le persone e il loro carattere svanisce… è un supermercato… o toh carina quella quasi quasi le chiedo di uscire…. mmmm… non mi piace che musica ascolta ok no… e magari potrebbe anche esser la persona ideale ma per una scritta su una pagina si è stravolto tutto e pregiudicato la vera relazione.

    Il cellulare è stato inventato per comunicare per tenersi in contatto non per controllarsi come molti stanno facendo.

    Facebook è tutto questo all’ennesima potenza, un fenomeno fuori controllo… sarò all’antica ma preferisco uscire con le persone piuttosto che controllarle tipo grande Fratello.

    Saluti Lorenzo.

  32. Non posso dilungarmi molto ma spero di riprendere ulteriormente il discorso, in seguito.

    Sul punto del dover provare per criticare e sull’essere schedati, sono d’accordo con te.

    Sul punto relativo al vivere fuggendo il proprio passato non lo sono nella misura in cui io non amo le celebrazioni. Detesto tutto ciò che sono le cene tra ex compagni di classe, ex colleghi ecc. ecc. e non certo perché sono una a cui non piace stare in compagnia. Io preferisco usarlo per stabilire nuovi contatti, dopo aver familiarizzato un po’. Credo che i miei amici di FB siano veramente pochi se paragonati alle schiere che vedo in giro 🙂 ma non per partito preso: diventeranno di più in base a quanto si espanderanno le mie relazioni (e continuerò a usarlo). Quindi questo credo che attenga allo stile di vita di una persona più che al fenomeno Facebook.

    Anche sui punti 3 e 4, inutile aggiungere nulla.

    Sul punto 5, no. Il problema rientra nel punto 3, in un certo qual senso. Rientra cioè in una sfera più “personale” e variabile di ciò che ci piace e di ciò che non ci piace. E a me i contenitori tutti uguali non piacciono. Mi sento molto “stretta” da questo punto di vista tant’è vero che mi sto affacciando su fb solo il tempo strettamente necessario a scriverci qualcosa (ma l’ultima release mi dà una sensazione di affolla abbastanza soffocante e quindi sto diminuendo le visite) o per rispondere. Ma qui entra in gioco, secondo me, lo stile personale di come si legge il web: io (ma anche Asterione, forse…) preferisco andare fisicamente sui siti dunque utilizzo di meno il reader, che “omogeneizza” l’aspetto delle notizie (a meno che, ovviamente, mi debba sciroppare centinaia di post 😉 ). Il che non è né un pregio, né un difetto: è solo uno stile. Bisogna aggiungere poi che il design di fb continua a rimanere ostico e poco intuitivo, il che peggiora la sensazione.

    Sul punto 6, ovviamente non si può non concordare sul fatto che FB sia stupido perché la gente ci fa cose stupide, come creare gruppi solo per fare gruppo.

    In positivo posso aggiungere:
    1) la sua pulsione aggregante è utile per prendere contatti professionali insperati;
    2) ti permette di conoscere meglio i tuoi studenti, nonostante tutto;
    3) didatticamente è utile peché ti offre un sacco di esempi su come non dovrebbe essere usata la Rete.

  33. Fantastico Andreas,
    hai espresso perfettamente il mio giudizio su FB.
    Vivo lontano dalla mia città d’origine ed avevo perso i contatti con amici, miei vecchi studenti, insomma quel che volgarmente chiamiamo radici.
    Grazie a Fb, mi ritrovo ogni sera in un’agorà virtuale in cui discuto con loro di tutto.
    Ma non solo, sono riuscita ad avere nuovi contatti con colleghi lontanissimi da me, con i quali si sono instaurati rapporti di complicità intellettuale e non che, a volte nel virtuale, si riescono a vivere con più libertà. Ciò in base ad un mio personale concetto secondo il quale molto spesso abbiamo paura di guardarci negli occhi, comunemente detti “specchio dell’anima”.
    Per ultimo, la mia esperienza lavorativa, insegno inglese alle scuole medie (ragazzi in età complicatissima) e fino ad un anno usavo skype o MSN per chattare con loro con semplici frasi in lingua straniera, perchè questa metodologia mi avvicinava agli studenti in maniera diretta, creando quel feeling particolare fra docenti ed alunni da cui scaturisce la motivazione all’apprendimento.
    Sarebbe lungo spiegare le innumerevoli facilitazioni sulla ricaduta didattica e ve le risparmio.
    Oggi con fb è ancora meglio perchè, sembrerà banale, ma si parte da quelle semplici frasi scritte nello Stato d’animo, per far scaturire un dialogo in chat: freddo, strano definitelo come volete, ma dialogo in un tempo in cui apparentemente pochi hanno voglia di dire e che invece si scoprono su fb dei gran “chattatori”.
    Un saluto
    Maria Rosaria

Lascia un commento